sabato 1 febbraio 2014

Reazioni avverse ai vaccini: come segnalarle

I controlli su un vaccino, come quelli su ogni altro farmaco, non cessano con l'autorizzazione alla sua immissione in commercio. Le autorità sanitarie hanno predisposto un sistema di farmacovigilanza che consiste nella raccolta e nell'analisi di tutte le segnalazioni di potenziale reazione avversa. "Questa procedura serve a evidenziare eventuali reazioni rare, che possono emergere solo sui grandi numeri e non si osservano in fase di studio clinico", spiega Giovanna Zanoni, responsabile del Programma regionale di consulenza prevaccinale e sorveglianza degli eventi avversi a vaccinazione del Veneto. "Serve a identificare fattori di rischio per le reazioni avverse, a identificare cioè le caratteristiche che rendono una persona a maggior rischio di reazione. Infine, serve a individuare eventuali situazioni anomale, che necessitano di approfondimento, quando la frequenza degli eventi avversi per un dato prodotto è superiore al previsto".
La segnalazione di reazione avversa viene fatta dal personale del centro vaccinale, quando si verifica immediatamente dopo la somministrazione, o dal pediatra di famiglia, quando viene avvisato dai genitori nelle ore o nei giorni successivi alla vaccinazione. "Oppure, i genitori stessi possono farla, utilizzando il modulo disponibile sul sito dell'Agenzia Italiana per il Farmaco, all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/modalità-di-segnalazione-delle-sospette-reazioni-avverse-ai-medicinali", dice Zanoni. "Consiglio in questo caso di specificare nella compilazione del modulo la data della vaccinazione e la data in cui si è manifestata la reazione e, se c'è n'è, allegare tutta la documentazione medica: certificati e schede di dimissioni". Tutte le reazioni possono essere e andrebbero a rigor di legge segnalate, dal lieve rialzo febbrile allo shock anafilattico. 
Le segnalazioni di sospetta reazione vengono esaminate dai centri regionali di farmacovigilanza, che ne valutano la plausibilità. Tengono conto del nesso temporale tra la vaccinazione e la reazione. "Se la reazione si è verificata immediatamente dopo la vaccinazione è maggiore la probabilità che ci sia un nesso", dice l'esperta. "Considerano inoltre la plausibilità biologica del nesso: alcuni agenti possono dare determinate reazioni e non possono darne altre".
Infine, tutte le schede confluiscono in un database gestito dall'AIFA, che pubblica annualmente un rapporto sugli eventi avversi da vaccinazione, disponibile sul sito dell'Agenzia.
Che dire delle potenziali reazioni avverse a lungo termine? "Nel singolo non è possibile rilevarle, perchè troppi fattori potrebbero concorrervi: alimentazione, ambiente, malattie, inserimento nella comunità scolastica", dice Zanoni. "Gli strumenti con cui indaghiamo su questo genere di conseguenze sono gli studi epidemiologici sui grandi numeri, confrontando popolazioni vaccinate e non vaccinate o la stessa popolazione prima o dopo l'introduzione del vaccino".

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