lunedì 17 marzo 2014

I bimbi a rischio di allergia

Come riconoscere fin dalle prime settimane di vita un bimbo a rischio di diventare un soggetto allergico? E che cosa si può fare per arrestare la progressione della malattia e ridurre la probabilità di future manifestazioni di allergia?
Ecco uno scampolo di intervista avanzato da un articolo che sto scrivendo.
"I bambini a maggior rischio di allergia sono quelli che hanno familiari di primo grado allergici", dice Alessandro Fiocchi, responsabile della Struttura Complessa di Allergologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. "Bisogna, inoltre, osservare alcuni segni precoci. È a rischio il bimbo che strofina spesso il nasino sulla spalla della mamma, quello che manifesta dermatiti e bronchiti asmatiche".
Che cosa possono fare i genitori in questi casi? "Se possibile, allattare il bimbo al seno in esclusiva per i primi sei mesi di vita", risponde l'esperto. "È l'unica misura di provata efficacia. In alternativa, possono scegliere un latte in formula specifico per la prevenzione delle allergie, seguendo il consiglio del pediatra di fiducia".
Ci sono poi altri accorgimenti, la cui utilità è ancora oggetto di studio. "La somministrazione nei primi mesi di vita di integratori probiotici, prebiotici, di vitamina D e di acidi grassi essenziali", dice Fiocchi. "Ma si tratta, per il momento, di ipotesi di lavoro non validate".

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