domenica 11 maggio 2014

Misurare e combattere il dolore dei bimbi


Brazzouk attraverso Wikimedia Commons

Un tempo si credeva che i neonati non fossero in grado di percepire il dolore per l'immaturità del loro sistema nervoso, tanto che venivano sottoposti a piccoli interventi chirurgici senza anestesia. Numerosi studi hanno dimostrato invece che i bambini, soprattutto i più piccoli, hanno una percezione del dolore più acuta di quella degli adulti e che l'esposizione a ripetuti stimoli dolorosi influisce negativamente sul loro sviluppo fisico e psicologico.
La consapevolezza della sensibilità dei neonati al dolore e l'attenzione al loro benessere fisico e psicologico da parte del personale sanitario sono aumentate negli ultimi decenni. “Oggi nei reparti ospedalieri di terapia intensiva neonatale si fa il possibile per ridurre l'esposizione dei piccoli, soprattutto i prematuri, a stimoli stressanti. Medici e infermieri fanno ricorso anche a farmaci analgesici per limitare il fastidio delle procedure invasive”, dice Arturo Giustardi, primario di neonatologia della Clinica Lourdes di Napoli. “C'è ancora poca attenzione, invece, nei confronti dei piccoli sani e nati a termine”.
Per esempio, poco o nulla si fa per contenere il dolore dei bambini sottoposti a procedure mediche invasive minori come un prelievo di sangue, la medicazione di una piccola ferita o un'iniezione intramuscolare. Una ricerca condotta dal gruppo di studio Pain in Pediatric Emergency Room (PIPER) su 19 pronto soccorso italiani evidenzia che sul 37% dei bambini che accedono al pronto soccorso non viene fatta alcuna valutazione del dolore e nel 47% dei casi non viene applicato alcun protocollo per contenere il dolore. 
"Purtroppo c'è ancora tanta paura a dare antidolorifici ai più piccoli, temendo effetti collaterali", osserva Franca Benini, responsabile del Centro Regionale veneto di Terapia antalgica e cure palliative pediatriche, "mentre esistono farmaci efficaci, sicuri e ben tollerati anche dai bambini. Noi somministriamo moltissimi farmaci ai nostri figli senza preoccuparci altrettanto delle loro possibili conseguenze. Il dolore, invece, non viene considerato come un sintomo da trattare".
Il gruppo PIPER, con il patrocinio del Ministero della Salute, ha realizzato il video "Dolore? No, grazie!", per sensibilizzare medici e genitori sull'importanza di misurare il grado di sofferenza dei bambini interpellandoli direttamente oppure, se troppo piccoli per parlare, osservando le loro reazioni. E fare il possibile per contenerlo. Il video è stato distribuito a tutte le strutture di pronto soccorso in Italia perché venga mostrato ai genitori dei piccoli pazienti.

Ecco il video:






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