domenica 1 giugno 2014

Il fumo nemico della cicogna



È aumentata in Italia la percentuale di donne fumatrici: dal 15,3% del 2013 al 18,9% dei primi mesi del 2014. La prevalenza maggiore di fumatrici è nella fascia d'età dai 25 ai 44 anni (26% delle donne), cioè in piena età fertile, negli anni in cui più frequentemente le Italiane pianificano una gravidanza. Sono i dati rilevati dalla Doxa per conto dell'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l'Istituto Farmacologico Mario Negri di Milano, in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco e della Giornata Nazionale del Respiro.
Fumare nuoce gravemente alla salute, ma non solo. Nuoce anche ai progetti di maternità (e di paternità), perché le sostanze tossiche prodotte dalla combustione del tabacco si accumulano nelle ovaie e interferiscono con il processo di maturazione degli ovociti. Nell'uomo, alterano la motilità e la vitalità degli spermatozoi. In parole povere: concepire diventa più difficile.
Fumare in gravidanza, poi, aumenta il rischio di interruzione spontanea, di difetti congeniti, di parto pretermine e basso peso alla nascita per insufficienza placentare. Il bambino che è stato esposto in utero al fumo materno ha un rischio aumentato di asma, allergie, soffocamento in culla, è più vulnerabile alle infezioni respiratorie.
Le donne intenzionate ad avere figli hanno una ragione in più per rinunciare alle sigarette, come spiega in questa video intervista Giacomo Mangiaracina, presidente dell'Agenzia Nazionale per la Prevenzione, organizzatore della campagna Polmone Rosa, lanciata oggi a Roma.




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