martedì 15 luglio 2014

Attenti al caldo: a rischio i più piccoli

Juliancolton via Wikimedia Commons
Fino ad ora l'estate 2014 non è stata afosa come quelle precedenti, ma anche per quest'anno i meteorologi prevedono l'arrivo di ondate di calore che colpiranno soprattutto le città. Il sito del Ministero della Salute offre informazioni utili per gestire il grande caldo e proteggere le categorie a maggior rischio di soffrirne, come gli anziani, i malati cronici e i bambini.
Ecco un riassunto delle raccomandazioni per la salute dei più piccoli.

I bimbi, soprattutto i neonati, hanno una minore capacità di termoregolazione, cioè di regolare la propria temperatura corporea in funzione della temperatura esterna. Inoltre, i bambini non sono in grado di esprimersi chiaramente se prvano disagio a causa del caldo. Per questa ragione sono più vulnerabili degli adulti al rischio di disidratazione o di un colpo di calore.

Non bisogna mai lasciare a lungo un bambino in un ambiente chiuso, scarsamente ventilato ed esposto ai raggi del sole, come una tenda da campeggio o l'abitacolo dell'automobile. 

Bisogna evitare l'esposizione diretta ai raggi del sole di un bambino nelle ore centrali della giornata, dalle 11 alle 18.

All'aria aperta i bimbi devono indossare abiti leggeri, di fibre naturali che favoriscono la traspirazione, cappellini e crema solare sulla cute esposta.

Devono bere molta acqua nel corso della giornata, soprattutto se giocano e fanno attività fisica.

Controllare periodicamente la temperatura corporea dei neonati e dei lattanti (non occorre il termometro, basta controllare al tatto). Se occorre rinfrescarli con una doccia tiepida o panni umidi.

Se un bimbo manifesta nausea, vomito, spossatezza, debolezza muscolare, mal di testa, febbre, labbra e pelle secca, chiamare immediatamente il soccorso medico: potrebbe trattarsi di un colpo di calore.

Infine, il rischio di disidratazione e ipertermia è maggiore se il piccolo ha un'infezione gastrointestinale in corso oppure ha la febbre.

Nessun commento:

Posta un commento

Che cosa ne pensi?