È in arrivo, in questi giorni, il picco dell'epidemia stagionale di influenza che colpisce maggiormente bambini, anziani, portatori di malattie croniche e mamme in attesa. L'abbassamento delle temperature previsto nelle prossime ore favorirà la diffusione dell'infezione, ma non perché il freddo di per sé faccia ammalare. "Gli sbalzi di temperatura, cioè il passaggio improvviso da freddo a caldo e viceversa, abbassano temporaneamente i meccanismi di difesa delle vie respiratorie", spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, "ma soprattutto, il freddo spinge la gente a trascorrere più tempo nei luoghi chiusi, riscaldati e spesso affollati, dove il contagio è più probabile".
Il Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ricorda le tre accortezze utili per ridurre il rischio di infezione: lavare frequentemente le mani, coprire naso e bocca quando si tossisce o si starnutisce e rimanere a casa quando si è affetti da malattie respiratorie febbrili.
Chi si è ammalato deve aspettare che l'influenza faccia il suo decorso naturale. Gli unici farmaci consigliati sono i sintomatici per abbassare la temperatura e alleviare il malessere (per i bimbi solo paracetamolo o ibuprofene, vietato l'acido acetilsalicilico). In assenza di sovrainfezioni batteriche, gli antibiotici sono inutili. Gli antivirali sono utili a ridurre la durata della malattia e il rischio di complicazioni se assunti entro 48 ore dalla comparsa dei primi sintomi. Sono indicati nei pazienti a maggio rischio, su prescrizione del medico curante.
Quest'anno il 54% degli Italiani si è curato l'influenza con farmaci sintomatici, il 37% non ha assunto medicine, il 5% ha preso antibiotici, il 4% antivirali, secondo un sondaggio lanciato da
www.osservatorioinfluenza.it, il sito patrocinato dal Ministero della Salute che offre informazioni, consigli e aggiornamenti continui sull'andamento dell'epidemia.