Allattare al seno oltre il primo anno di età del bambino non nuoce alla sua salute o al suo sviluppo psicologico ed emotivo. Al contrario, poiché i benefici dell'allattamento sono dose-dipendenti, quanto più a lungo prosegue tanto maggiori sono i vantaggi che ne derivano sia per la madre che per il figlio. Lo ha dichiarato ufficialmente il Tavolo Tecnico Operativo Interministeriale sulla Promozione dell'Allattamento al Seno in una raccomandazione pubblicata il 27 febbraio scorso sul sito del Ministero della Salute.
Il documento non aggiunge nulla di nuovo a quello che l'OMS sostiene ormai da anni, sulla base di numerosi studi, ma fa piacere il riconoscimento pubblico del Ministero, soprattutto là dove nel testo si legge: "Continuamente vengono segnalate situazioni in cui la scelta della donna di allattare al
seno nel secondo anno di vita ed oltre è oggetto di colpevolizzazione se non addirittura di
strumentalizzazione giudiziaria come accaduto per controversie in cause di divorzio.
Contrariamente a quanto sostiene la ricerca scientifica e contrariamente alle più
aggiornate health policy, vengono purtroppo ancora creati allarmismi su presunte e non
provate conseguenze negative dell’allattamento di lunga durata."
Premesso che la scelta di allattare al seno va presa consapevolmente dalla donna, che non può essere obbligata né colpevolizzata se per diverse ragioni preferisce il ricorso al latte formulato, non è neppure giusto ostacolare o colpevolizzare la donna che pratica l'allattamento prolungato.
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