Torno sul tema dell'ovaio policistico per aggiungere qualche informazione sui trattamenti disponibili.
A tutt'oggi non esiste una cura per la PCOS, cioè una terapia che porti a guarigione. La malattia è cronica e i trattamenti disponibili servono a tenere sotto controllo le sue manifestazioni.
Di solito la terapia prevede l'uso di estroprogestinici (la pillola contraccettiva) per regolarizzare il ciclo e contrastare l'azione degli ormoni androgeni, metformina per correggere la resistenza all'insulina, clomifene per stimolare la maturazione dei follicoli e indurre l'ovulazione se la paziente sta cercando una gravidanza.
Negli ultimi anni, alla terapia farmacologica è stata affiancata l'integrazione di mio-inositolo, una molecola presente nei cereali, nelle noci e nella frutta e che viene anche sintetizzata dall'organismo umano. A livello cellulare svolge il duplice ruolo di messaggero secondario dell'insulina e dell'ormone follicolo stimolante. Proprio per il suo coinvolgimento sia nel metabolismo degli zuccheri che nel funzionamento delle ovaie, è stato ipotizzato che uno dei meccanismi responsabili della PCOS sia un deficit nella produzione di mio-inositolo. Diversi studi hanno dimostrato che in alcune pazienti affette da policistosi ovarica l'integrazione di mio-inositolo aiuta a regolarizzare il ciclo, contrasta la resistenza all'insulina e l'azione degli ormoni androgeni. Non tutte, però, ne traggono giovamento. Segno che, probabilmente, in alcuni casi la genesi della malattia non è collegata a questa molecola.
Anche se il mio-inositolo è un prodotto acquistabile senza obbligo di ricetta, è opportuno assumerlo sotto controllo medico.
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