domenica 1 giugno 2014
Bambini: i rischi del fumo passivo
In Italia il 49% dei bambini dalla nascita fino al quinto anno di età ha almeno un genitore fumatore. Il 12% li ha entrambi. Per un neonato su cinque è la mamma a fumare ed esporre il piccolo ai danni derivati dalla combustione del tabacco. E non basta che la mamma o il papà escano in balcone con la sigaretta per non viziare l'aria dentro casa. "Al rientro il genitore, con i vestiti impregnati di sostanze tossiche, prende il braccio il bambino, che le respira comunque", avverte Renato Cutrera, responsabile dell'Unità di Broncopneumologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Le potenziali conseguenze dell'esposizione al fumo passivo per i bambini, specie nei primi mesi di vita, sono tante e serie: infiammazione delle vie respiratorie, riduzione della funzionalità polmonare, maggiore vulnerabilità alle infezioni respiratorie e alle otiti, predisposizione alle allergie, asma.
Il fumo passivo aumenta anche il rischio di SIDS, la morte per soffocamento in culla. "È stato calcolato che l'eliminazione completa del fumo passivo nel primo anno di vita ridurrebbe di un terzo l'incidenza della SIDS", dice Cutrera.
Giacomo Mangiaracina, presidente dell'Agenzia Nazionale per la Prevenzione, illustra in questo video i rischi per i bambini dell'esposizione al fumo passivo, in occasione del lancio della campagna Polmone Rosa, a Roma il 31 maggio 2014.
I rischi aumentano se a fumare è la neomamma che allatta al seno il suo bimbo. Come in gravidanza le sostanze tossiche presenti nel fumo superano la barriera della placenta e raggiungono il feto, così in allattamento contaminano il latte destinato al bambino.
Ne parla in questo video Vincenzo Zagà, pneumologo dell'AUSL di Bologna e caporedattore di Tabaccologia, la rivista ufficiale della Società Italiana di Tabaccologia, intervistato anche lui al lancio di Polmone Rosa.
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