US State Department via Wikimedia Commons |
Partire per una meta esotica con un bimbo piccolo è una scelta impegnativa, che richiede una buona programmazione. I dubbi dei genitori sono tanti. A che età un bambino può salire in aereo? Che fare se le condizioni igieniche sul posto lasciano a desiderare? Occorre vaccinare il bambino per proteggerlo da specifiche malattie? A queste e tante altre domande rispondono gli specialisti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma con un Vademecum del piccolo viaggiatore, scaricabile dal sito dell'ospedale.
Ecco, in breve, alcune informazioni utili tratte dal documento per chi progetta un viaggio all'estero con un bimbo piccolo.
I viaggi internazionali non sono in assoluto controindicati ai bambini. L'importante è conoscere le condizioni igieniche del Paese che si intende visitare, i rischi specifici e informarsi su eventuali vaccinazioni obbligatorie o raccomandate per quella destinazione. Allo scopo si può consultare il sito Viaggiare Sicuri, del Ministero degli Esteri. Esempi di vaccinazioni richieste in alcuni Paesi sono quella contro la febbre tifoide, l'epatite A, la febbre gialla, la tubercolosi, il meningococco A, C, Y, W-135, l'encefalite da zecche, presente anche in diversi Paesi dell'Europa centrale. Questi vaccini possono essere somministrati ai piccoli fin dai sei mesi di vita e in caso di rischi effettivi sono uno strumento prezioso per proteggere la loro salute, ma il piano vaccinale va concordato per tempo con il pediatra, tenendo conto dell'età del bambino, del suo stato di salute, della durata e delle caratteristiche del viaggio.
I neonati, specie quelli prematuri, non dovrebbero viaggiare in aereo. Via libera per tutti gli altri. Eventuali disturbi dovuti alle piccole variazioni di pressione al decollo o all'atterraggio possono essere mitigati nei bimbi piccoli offrendo loro il biberon, il seno o il ciuccio. La confusione dei ritmi che deriva dal cambiamento di fuso orario di solito si attenua dopo i primi due o tre giorni di permanenza. È più marcata se la differenza di fuso è superiore alle quattro ore.
Nei Paesi dove le condizioni igieniche lasciano a desiderare sono più frequenti i disturbi gastrointestinali, la cosiddetta diarrea del viaggiatore, particolarmente pericolosa per i bimbi piccoli, che si disidratano più rapidamente. Alcune accortezze per limitare il rischio: lavare sempre le mani con acqua e sapone prima di mangiare, utilizzare acqua in bottiglia sigillata, anche per la preparazione del ghiaccio, evitare frutta non sbucciata e verdure crude, carne o pesce crudi o poco cotti, latte non bollito e formaggi di provenienza incerta. In caso di infezione gastrointestinale, è importante idratare spesso il bimbo colpito con acqua e, possibilmente, l'aggiunta di sali reidratanti da acquistare in farmacia prima del viaggio e mettere in valigia.
Infine, attenzione ai colpi di calore: evitare l'esposizione diretta e prolungata dei bambini ai raggi del sole nei Paesi a clima caldo, evitare anche gli ambienti molto umidi e poco ventilati.
Buon viaggio!
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