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"Sclerosi multipla" è un nome che fa paura, quello di una malattia che attacca il cervello e il midollo spinale e blocca la trasmissione degli impulsi nervosi con una varietà di sintomi: disturbi della vista, della sensibilità, della coordinazione, disturbi cognitivi e del linguaggio, per citare i più comuni. Le cause non sono state ancora determinate con certezza e il decorso è imprevedibile.
Fino a pochi anni fa, le donne affette da sclerosi multipla non prendevano neppure in considerazione l'idea di avere un bambino. Oggi, grazie alla possibilità di diagnosticarla precocemente e alla disponibilità di terapie sempre più efficaci, la malattia fa meno paura e chi ne soffre riesce a mantenere a lungo una buona qualità di vita. Così negli ultimi anni è aumentato il numero delle donne diagnosticate in età fertile che non hanno voluto rinunciare al desiderio di maternità e hanno portato a termine l'attesa con successo.
Avere un figlio con la sclerosi multipla è possibile, a patto di informarsi correttamente e appoggiarsi a una struttura specializzata. In occasione della XV Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla, l'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli ha pubblicato un opuscolo informativo rivolto alle donne affette da questa malattia che stanno considerando l'idea di una gravidanza.
L'attesa di un bambino comporta rischi di peggioramento della SM? La patologia può essere trasmessa al nascituro? I farmaci per il controllo della sclerosi multipla sono dannosi per la salute e lo sviluppo del feto? Sono alcune delle domande a cui rispondono il neurologo, il ginecologo, lo psicologo, il neuroradiologo, l'esperto di patologie vascolari e il nutrizionista della struttura napoletana, per uno sguardo a tutto tondo sull'argomento.
Il vademecum del Centro Regionale Sclerosi Multipla dell'AOU Federico II è scaricabile qui in PDF.
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