lunedì 2 giugno 2014

4 cose che dovete sapere sull'asma dei bambini

National Heart, Lung and Blood Institute attraverso Wikimedia Commons


"Con l'asma non si scherza: la rinite può essere fastidiosa, ma l'asma può mandare un bambino in rianimazione", dice Stefano Miceli Sopo, pediatra allergologo del Policlinco Gemelli di Roma. "È importante, quindi, che i genitori di un bimbo che soffre d'asma conoscano il disturbo e sappiano come gestirlo".
Ecco quattro cose dell'asma che è importante sapere.

1. Nei bambini piccoli, sotto i cinque anni di età, l'asma insorge più frequentemente come conseguenza di un'infezione delle vie respiratorie. Nei più grandi, dai 5 in sù, la causa più frequente è una reazione allergica. "In ogni caso, l'asma è una condizione di iperattività bronchiale", spiega il pediatra. "Il bambino che ne soffre è predisposto a questa reazione in risposta a diversi fattori ambientali: infezioni, allergeni, sforzo fisico, fumo, smog e anche nebbia. Se una volta la causa scatenante è stata un virus, la volta successiva può essere l'esposizione al fumo".

2. Spesso l'asma insorge nei bambini predisposti poco alla volta, con un crescendo di sintomi che inizialmente non vengono riconosciuti: tosse notturna, fiato corto dopo l'attività fisica, tosse in risposta a uno sforzo. "Altre volte, la prima manifestazione è una crisi seria improvvisa", avverte Miceli Sopo. "In questi casi, se il bambino ha difficoltà a respirare, va portato immediatamente al pronto soccorso".

3. Quando un bambino soffre d'asma e questa condizione è stata correttamente diagnosticata, il pediatra di famiglia istruisce i genitori su quel che bisogna fare in caso di crisi importante. "La condotta da seguire è questa: somministrare al piccolo una dose di salbutamolo, secondo la prescrizione del pediatra. Se il farmaco non sortisce alcun effetto apprezzabile entro pochi minuti, ripetere l'inalazione", dice il pediatra. "Se dopo tre inalazioni successive non si osserva ancora alcun beneficio, bisogna dare al bambino una dose di cortisone per via orale, secondo la prescrizione del medico curante, e quindi portarlo al pronto soccorso".

4. Il farmaco di prima scelta nel trattamento dell'asma dei bambini, indifferentemente dalla causa scatenante della crisi, è il salbutamolo. "Quando però le crisi si manifestano almeno due volte a settimana o il disturbo impedisce il riposo notturno almeno per due notti al mese, occorre affiancare le somministrazioni di salbutamolo con una terapia quotidiana di cortisone per via inalatoria", spiega Miceli Sopo. "I genitori sono restii a somministrare il cortisone ai loro figli, perché temono che il farmaco abbia pesanti effetti collaterali. In realtà, gli studi più recenti rassicurano sulla buona tollerabilità del cortisone. L'unico effetto indesiderato apprezzabile del farmaco è un rallentamento della crescita, che però si manifesta solo in caso di assunzione quotidiana per un anno o più, è minimo, dell'ordine di un centimetro all'anno, ed è reversibile: al termine della terapia, la crescita viene rapidamente recuperata. Al contrario, non trattare adeguatamente l'asma può avere conseguenze gravi sulla salute del bambino. L'asma stesso, non trattato, può rallentare la crescita".

3 commenti:

  1. Davvero utile, detto da una mamma asmatica con bimba asmatica! Solo una precisazione per chi dovesse utilizzare il salbutamolo: presentandosi come un inalatore (un puff), non tutti i bambini, specialmente se molto piccoli, sono in grado di assumere correttamente il farmaco. Per tanto sarebbe meglio somministrarlo tramite un distanziatore così lo possono inalare invece di aspirarlo con la bocca.
    Se non si ha in casa un distanziatore si può crearlo utilizzando semplicemente una bottiglietta di plastica: si rimuove la parte del collo della bottiglia in modo che si adatti e si appoggi al viso, poi si pratica un foro della dimensione del boccaglio dell'inalatore su un lato della bottiglia verso il fondo. Inserendo l'inalatore nel buco sul lato ed erogando il medicinale e appoggiando il nostro "distanziatore casalingo" al viso del bambino, quest'ultimo potrà assumere il farmaco in modo corretto.

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    1. Grazie mille per il tuo commento, Silvia. Sì, in effetti il dottor Miceli Sopo aveva parlato di bimboletta pressurizzata col distanziatore.

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