Si celebra oggi la Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell'Autismo, ricorrenza istituita dall'ONU per riflettere e riportare al pubblico informazioni corrette sui disturbi dello spettro autistico, molto diffusi, sempre più diffusi, ma ancora non del tutto compresi.
Il sito web dell'Istituto Superiore di Sanità ha dedicato un Primo Piano all'argomento e offre continui aggiornamenti sui disturbi dello spettro autistico in un portale dedicato.
Colgo l'occasione per riprendere brevemente il tema del rapporto tra autismo e vaccini, che di recente è tornato alla ribalta. L'ISS ha pubblicato una nota al riguardo alcuni giorni fa. Decine di lavori condotti da enti di ricerca pubblici hanno constatato l'assenza di correlazione tra le vaccinazioni e l'insorgenza dell'autismo. Uno studio pubblicato nel 2013 da The Journal of Pediatrics e condotto da ricercatori del CDC di Atlanta ha confrontato l'esposizione agli antigeni vaccinali nei primi due anni di vita di 256 bambini con autismo con quella di un gruppo di controllo di 752 bambini non affetti da autismo. Non è emersa alcuna correlazione tra il rischio di insorgenza del disturbo e il numero complessivo di anticorpi somministrati nel primi due anni di vita o il numero di anticorpi somministrati a ogni singola seduta vaccinale. Inoltre, pur essendo negli ultimi anni aumentato il numero di vaccinazioni somministrate ai bambini, i ricercatori hanno evidenziato che grazie all'utilizzo di nuove e migliori tecniche di produzione il numero di proteine stimolanti della risposta immunitaria è diminuito.
Infine, benché esistano ancora molte lacune su quali siano le cause e il meccanismo di insorgenza dei disturbi dello spettro autistico, nuove ricerche suggeriscono l'esistenza di un danno neurobiologico che avrebbe origine durante la vita prenatale, nelle prime fasi dello sviluppo del sistema nervoso del nascituro.
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